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GISÈLE PELICOT: PERCHÈ COSÌ TANTA VIOLENZA?
2025, Gennaio, 14 Bonino Silvia

GISÈLE PELICOT: PERCHÈ COSÌ TANTA VIOLENZA?

Il caso di Gisèle Pelicot violentata per anni da 83 uomini reclutati dal marito, che la drogava fino
all’incoscienza e filmava gli stupri, ha suscitato orrore e sgomento. Orrore per la gravità e la
numerosità degli atti, e sgomento anzi tutto per il numero e le caratteristiche degli stupratori, che
rappresentano un campionario di maschi di tutte le estrazioni sociali, definiti nel linguaggio comune
come “normali”. Questo ha portato a parlare della “banalità del male”, giocando sull’assonanza dei
termini francesi mal (male) e mâle (maschio). Sgomento anche per le condizioni in cui avvenivano
gli stupri: atti sessuali su una donna del tutto incosciente, incapace di ogni reazione, ridotta alla
passività totale.

Molti si sono chiesti: Come è possibile che persone con famiglia e affetti propri (il classico buon
vicino della porta accanto) compiano azioni del genere, arrivando alcuni a negare, contro ogni
evidenza, che si trattasse di stupri e invocando un gioco erotico a tre? Come è possibile che questi
uomini abbiano potuto trarre piacere dal compiere un atto sessuale completo su una donna del tutto
incosciente e passiva?
Che tutto questo sia possibile – nel senso che possa accadere – lo dimostrano i fatti illustrati in
tribunale. Sul perché avvenga, disponiamo ormai di conoscenze sufficienti, che chiamano in causa
gli aspetti più primitivi, preumani, della sessualità maschile, emergenti dalla parte più arcaica del
cervello degli uomini della nostra specie: una sessualità connessa all’aggressione, che si realizza
nella sopraffazione di una donna sottomessa e passiva.
Questi aspetti possono essere favoriti e legittimati dalla cultura di appartenenza, a danno delle
disposizioni alla socialità positiva, anch’esse radicate nel nostro cervello, sia maschile che
femminile: ad esempio, saper stabilire legami personali, provare empatia, riconoscere negli altri la
nostra stessa umanità. Tutte capacità che rendono possibili relazioni sessuali paritarie.
La cultura occidentale, teoricamente egualitaria, favorisce in realtà per molti aspetti proprio
l’emergere di tale sessualità maschile primitiva. Prenderne atto è il primo passo per combattere la
dominanza maschile sulle donne nelle relazioni sessuali, ma non solo in queste.
Ho trattato questi temi in Amori molesti. Natura e cultura nella violenza di coppia (Laterza,
2019), al quale rimando il lettore per un approfondimento.

Note Legali

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