Già prima della tragedia di Corinaldo si erano levate alcune voci contro il sessismo e la sistematica denigrazione delle donne presenti nei testi di moltissimi trapper: donne ridotte a esseri subumani e a oggetti sessuali.
La domanda che qualunque educatore responsabile si pone è: questi messaggi influenzano la formazione degli adolescenti e la loro rappresentazione della donna? La risposta non può che essere positiva. Anche se non sono gli unici messaggi che i ragazzi e le ragazze ricevono, essi vengono da modelli significativi, e sono fissate in memoria grazie al martellare della ripetizione ritmica. Rappresentano quindi un’attiva formazione mentale alla diseguaglianza e alla violenza. Sono un tipico esempio di “nutrimento rettiliano”, che sollecita la parte più primitiva del nostro cervello. Non possono quindi essere considerati con leggerezza, se si vogliono educare le nuove generazioni a rapporti egualitari e non violenti.
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