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LA COLPEVOLIZZAZIONE DELLA VITTIMA DI VIOLENZA SESSUALE

LA COLPEVOLIZZAZIONE DELLA VITTIMA DI VIOLENZA SESSUALE

Come ho spiegato in Mille fili mi legano qui. Vivere la malattia (Laterza), l’atteggiamento verso le vittime di qualunque disgrazia è spesso ambiguo, perché alla compassione si accompagnano sovente atteggiamenti

di colpevolizzazione. Quest’ambiguità aumenta nel caso delle vittime della violenza sessuale, verso le quali spesso vengono a mancare del tutto i sentimenti di condivisione della sofferenza, mentre prevale la colpevolizzazione. In breve: la vittima se l’è cercata, è colpa sua. Come ha ben evidenziato lo psicologo sociale Albert Bandura, si tratta di un meccanismo di disimpegno morale che serve al colpevole per giustificare il suo cattivo operato e alle altre persone per “dare ordine” ciò che è accaduto. La colpevolizzazione è purtroppo frequente nelle stesse donne. Anche in questo caso vi è un aspetto difensivo, di protezione dal pensiero angosciante che un evento simile potrebbe accadere a ogni donna. Ne deriva una distorsione morale che giustifica la violenza. Occorre allora essere consapevoli che ridurre la violenza degli uomini sulle donne comporta anche, da parte di queste ultime, incominciare a riconoscere in se stesse la presenza di giudizi distorti, per superarli ed evitarli. E’ un compito che ciascuna donna può svolgere nella vita quotidiana, qualunque sia il suo ruolo: madre, moglie, compagna o amica.

Per saperne di più: Silvia Bonino, Amori molesti. Natura e cultura nella violenza di coppia, Laterza. 2015.

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