La pubblicazione di Amori molesti. Natura e cultura nella violenza di coppia (Laterza) ha stimolato molti confronti e interviste. Riportiamo uno stralcio di quella fatta da Gerardo Perrotta di Sul Romanzo; il testo completo è reperibile al seguente indirizzo: (http://www.sulromanzo.it/blog/violenza-contro-le-donne-quando-il-nemico-e-in-casa).
Secondo alcune ipotesi, l’insorgere della violenza in una coppia deriverebbe dal senso di minaccia che l’uomo prova dinanzi a una donna più libera. Quanto ritiene verosimile questa posizione?
Non la ritengo verosimile. Infatti, quando le donne sono meno libere la violenza non è affatto minore.Anche se per il passato non abbiamo a disposizione dati precisi, perché la violenza era occultata e negata ancor più di oggi, sappiamo da molte testimonianze che essa era diffusa. Inoltre era ben legittimata a livello giuridico, all’interno di una concezione di dominanza-sottomissione del rapporto tra uomini e donne: ne sono esempio le leggi sul delitto d’onore e sulla tutela maschile delle donne (mogli, figlie, sorelle) in famiglia. Quest’interpretazione è l’ennesimo esempio di colpevolizzazione della vittima e di giustificazione della dominanza e della violenza maschile. È vero che alcuni uomini possono vivere sentimenti di insicurezza, ma la violenza non è una risposta obbligata né, soprattutto, utile. È una risposta primitiva che fa solo danni, perché non adatta a risolvere l’insicurezza, che va superata in altri modi. Se solo si esce da una concezione polarizzata tra dominanza e sottomissione, la maggiore libertà delle donne costituisce positivamente per l’uomo un arricchimento, in una relazione sessuale e affettiva più stimolante e paritaria.
Amori molesti si occupa della violenza all’interno delle relazioni uomo-donna. Esistono delle specifiche dinamiche di coppia che rendono possibile l’instaurarsi della violenza? Oppure, quest’ultima accade a prescindere?
Pur nascendo nella relazione, l’aggressione è la risposta di uno dei membri della coppia (più raramente di entrambi) a difficoltà, tensioni, frustrazioni, conflitti. Queste situazioni possono presentarsi con maggiore frequenza e intensità in alcune coppie o momenti della relazione. Ma la violenza non è la reazione necessaria e obbligata a esse, anche se purtroppo la nostra cultura ci ha abituati a pensare così. Essa è solo una reazione primitiva, radicata com’è nel nostro passato filogenetico e quindi non adattiva: non serve a risolvere i conflitti e non fa che peggiorare le relazioni nella coppia. Spesso è impulsiva e connessa a una incapacità di riconoscere, controllare ed esprimere adeguatamente le proprie emozioni negative. In questi casi è importante costruire le competenze sociali ed emotive che rendono capaci di affrontare i conflitti e le tensioni in modo positivo, attraverso la parola, la promozione degli affetti e la ricerca di soluzioni davvero utili. In altri casi la violenza è invece il prodotto di una concezione culturale di supremazia maschile sulla donna, che va combattuta e superata.
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