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PASSIVITA' NON SIGNIFICA ACCETTAZIONE

PASSIVITA' NON SIGNIFICA ACCETTAZIONE

Alcuni giudici spagnoli hanno derubricato a molestie la violenza di gruppo nei confronti di una ragazza,

con la giustificazione che non essa aveva reagito con la fuga o la lotta. La sentenza mostra quanto siano radicati i pregiudizi nei confronti della vittima di violenza sessuale, addirittura nel caso di violenza di gruppo, a giustificazione dei maschi violentatori. Essa è però anche la testimonianza della totale ignoranza (nel senso etimologico di non conoscenza) di ciò che succede quando una persona ha paura. La paura infatti non genera solo tentativi di fuga o di lotta, ma soprattutto di immobilità: il “riflesso di morte” è un meccanismo di difesa presente in tutto il regno animale. Di conseguenza, l’immobilità e la passività della vittima non possono essere in alcun modo interpretate come accettazione, con la colpevole intenzione di giustificare il cattivo comportamento dell’uomo. Anche in questo caso, conoscere i meccanismi biologici che regolano le emozioni aiuta a giudicare la realtà in modo corretto.

Per saperne di più: S. Bonino, Amori molesti. Natura e cultura nella violenza di coppia. Laterza, 2015.

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