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2017, Aprile, 10
Bonino Silvia
SULL'ORIGINE DELL'AMORE
Secondo il compianto linguista Tullio De Mauro, la parola amore deriva dalla stessa radice etimologica da cui ha origine anche la parola mamma. I due termini – mamma e amore – avrebbero quindi la stessa radicee. L’interpretazione del linguista concorda con quanto discipline diverse hanno messo in evidenza negli ultimi decenni. Etologia, psicologia evoluzionista, psicologia dello sviluppo e teoria dell’attaccamento, hanno mostrato che il legame di affetto non deriva dalla sessualità, come aveva ritenuto la psicoanalisi, ma dalla cura della prole. Questa derivazione è stata confermata dalle neuroscienze.
E’ insomma dalla cura dei cuccioli, affidata nella maggior parte delle specie animali alla madre, che sono nati i legami affettivi. Negli esseri umani questa capacità si esprime nell’amore passionale, capace di coniugare sessualità e affetti, ma anche nell’amicizia, nei legami familiari e in quelli con la comunità. Il nesso tra amore e cura della prole viene intuitivamente colto dalla maggior parte delle persone, anche quando non conoscono né la linguistica né le scienze biologiche e sociali: l’amore di una madre per il suo neonato, e le cure che ne derivano, sono immediatamente colte come il prototipo di ogni relazione amorosa.
Come ci ricorda Zygmut Bauman, ”Il desiderio è la brama di consumare… Per contro, l’amore è il desiderio di prendersi cura e di preservare l’oggetto della propria cura. Un impulso centrifugo, a differenza del desiderio, che è centripeto... L’io amante si espande attraverso il proprio donarsi all’oggetto amato. L’amore consiste nella sopravvivenza dell’io attraverso l’alterità dell’io.”
Ho posto questa citazione all’inizio del mio libro "Amori molesti, Natura e cultura nella violenza di coppia" (Laterza, 2015) proprio per sottolineare l’importanza centrale dell’amore nell’esperienza umana.